(Menabòh) Quando e come è nato il tuo amore per il vintage?
(Cecilia Cottafavi) Il mio amore per il vintage è nato da bambina: ad agosto con i miei genitori, zii e cugini facevamo viaggi in Francia alla scoperta di borghi medievali e negozi di antiquariato.
(M) Cosa ti affascina di più del mondo vintage? Perché hai deciso di trasformarlo nel tuo lavoro?
(CC) La storia dietro ogni oggetto e capo: non c'è niente di più affascinante di poter indossare una storia. Il lavoro è stato un po' autocreato, quando ho fondato Maertens volevo solo comunicare il mio mondo ma con il tempo ho scoperto che la mia passione poteva diventare il mio lavoro e così ho colto questa opportunità.
(M) Nella tua biografia si dice che porti il passato nel futuro, in quale epoca vorresti vivere? Perché?
(CC) Sarò onesto: non vivrei altro tempo che questo momento! Sono molto affascinato dal passato, soprattutto dagli anni Settanta ma sono consapevole che l'immaginario estetico di un periodo non coincide con la realtà. Per questo trova compimento la mia frase “Porto il passato nel futuro”: voglio prendere dal passato gli elementi positivi e portarli nel presente, contaminando tutto con la mia contemporaneità.
(M) Cosa diresti a chi non ha ancora scoperto il mondo del vintage?
(CC) Prova! Non te ne pentirai e soprattutto non tornerai mai più!!
(M) Ci piace concludere con il futuro in mente, chiedendo a tutti quelli che intervistiamo: "Personalmente dove vedi (o speri) che sia diretto il futuro della moda?"
(CC) Questa domanda è bella quanto complessa. Mi auguro sinceramente che la spinta alla sostenibilità che abbiamo sperimentato in questi anni possa realizzarsi, sono consapevole che una moda etica al 100% è un'utopia ma non dobbiamo fermare il cambiamento.